Paolo Pagli, Laura Toti Rigatelli, Evariste Galois, morte di un matematico, Archinto, 2007

 

Lettere e altri documenti, ben introdotti e chiosati, dalla breve vita e intorno alla morte del precoce genio matematico, morto giovanissimo nel 1832 in seguito ai postumi di un duello.

Prezioso richiamo alla altalenante celebrità di questo precursore di buone intuizioni dell’algebra moderna, il libretto curato dai due matematici senesi ripropone anche l’annosa questione della incapacità da parte della scuola di comprendere il genio in erba.

Donde l’invito alla lettura anche per chi non si interessi di storia dell’algebra e la domanda sulle finalità della pratica docimologica: se il genio può essere còlto anche quando poco più che ventenne muore per uno strano duello e affida ad appunti sparsi le sue intuizioni, ha davvero bisogno che la scuola sia attrezzata per scovare anticipatamente il suo valore ? O non può quel valore attendere di esser scoperto dalla vita e lasciare che la scuola aiuti gli altri a esser un po’ geni anche loro, nei limiti delle loro possibilità ? Quesito provocatorio nell’epoca della riscoperta dell’eccellenza: il libretto comunque è da leggere per tutti.