Due stagioni della cultura figurativa italiana, più delle altre, derivarono il loro gusto dall’osservazione dell’antico. E’ noto che indichiamo questa tendenza con la parola classicismo e quelle stagioni col termine rinascimento e neoclassicismo. Due riprese diverse, profondamente diverse, del bello dell’antichità. Presenti, naturalmente, a Siena. Non foss’altro che per grandi architetti che dettero lezione di stile, nel quattrocento di Pio II (Antonio Federighi), nel cinquecento della fortuna romana di Agostino Chigi (Baldassarre Peruzzi), nella Siena dell’era napoleonica e della restaurazione (Agostino Fantastici). Se ben curata nella conservazione architettonica è l’aggiunta piccolominea prossima a Piazza del Campo (dal Palazzo che dalla famiglia del grande Pontefice prende nome alle Logge del Papa), quantunque compromessa nel godimento di senesi e viaggiatori da una forsennata tolleranza del traffico degli inquinantissimi motoveicoli, le altre testimonianze dei diversi classicismi giacciono nell’oblio, quasi fagocitati dalla dominanza gotica e neogotica cittadina. Noi speriamo che il futuro di questa città riscopra il senso del lavoro di quei maestri e ne rispetti i risultati, salvandoli dal degrado attuale. Del quattrocentesco Federighi presentiamo immagini del Palazzo dei Diavoli. Di quella che sospettiamo essere la mano del Peruzzi, il Chiesino di San Bernardino, in fondo a Malborghetto. Ricordiamo invece l’incuria che colpisce il lavoro del Fantastici ora solo con la facciata della chiesa di Santa Maria Maddalena Penitente (in via Mattioli), poichè nel 2014 è stato restaurato il portico di S.Agostino, dove la contumelia si estendeva fino al 2013 al grande Vanvitelli, che progettò l’ultimo aspetto della chiesa che su quel portico insiste.
Il Chiesino di san Bernardino in Malborghetto
Le logge di Sant'Agostino, com'erano fino al 2013
Le logge di Sant'Agostino, ora restaurate dopo il lungo abbandono
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